Descrizione
E così siamo arrivati alla quattordicesima antologia collettiva de L’Inedito Letterario, edito dalla casa editrice omonima. Un traguardo di straordinaria valenza.
Quando ci presentammo nel mondo dell’editoria indipendente, e poco prima nel mondo della letteratura spontanea, come associazione, lo facemmo con estrema naturalezza e consapevolezza.
Sapevamo che si andava a coprire una fascia che chiedeva di essere riconosciuta e ci provammo. A distanza di 30 mesi di attività stiamo contando un operato di 70 produzioni tra poesia e narrativa.
Il ruolo che ci eravamo prefissi era dare spazio agli autori, poeti e narratori che avessero cose da dire fuori dalle opportunità della grande editoria. Parliamo sempre di spontaneità, cardine al quale appoggiamo tutta ricerca; spontaneità di una coltura selvaggia poi selezionata e posta sul mercato, paragone identico alla cultura.
La cultura spontanea nasce e cresce nei sobborghi della cultura eletta, determinata a priori, economicamente controllata, precisamente definita, quella che fondamentalmente produce il pensiero unico proveniente dalle università, reso ufficiale dai media su indicazione di un garante non evidente ma presente ineluttabilmente che sancisce un pensiero espresso dominante, giusto, preciso, vagliato e politicamente corretto, a diversità di tutto il resto che è solo arte di pancia dovuto ad amatori a cui strizzare l’occhio, pronti a scodinzolare pur di avere un posto anche in fondo alla sala. La vita nei bassifondi della produzione editoriale dei piccoli editori pullula di questi presunti creduloni di una scrittura aperta alla meritocrazia e che amano la scrittura a prescindere, magari solo la loro, anelando costantemente un contraddittorio che attesti la possibile posizione raggiunta, finendo spesso considerati penne da macello, pagando fior di quattrini ad improbabili editori pur di vedersi editati.
La nostra associazione ha dimostrato di essere realtà salomonica di questo girone e da questo girone tenta rendere visibili le anime di questa letteratura spontanea, ma invisibile, che spesso meriterebbe ben altri palchi rispetto a omologati e pseudo scrittori che occupano copertine di autorevoli marchi pur non meritando neppure di esserne l’ultima pagina.
Ma il mondo si sa come va. È un mondo, da sempre, nonostante se ne dica, premiatore non di capacità e coraggio, ma avallante, ormai troppo spesso, di portatori d’acqua ligi e ossequiosi. Noi de l’Inedito, sapevamo fosse un percorso arduo e forse fine a se stesso, ma siamo guerrieri senza macchia e senza peccato, e questo ormai è conclamato.
Questa volta, un’antologia di racconti dal titolo “Di alabastro e nero”. Copertina rappresentata dall’opera del pittore Gino Tonello. Sedici autori dalla rete che coraggiosamente si fanno leggere, dimostrando che la narrativa può essere spontanea e quindi patrimonio di tutti, a cui tutti hanno il diritto di partecipare.
Recensioni
Ancora non ci sono recensioni.