Descrizione
La Bandella di Fabio Martini
L’errore fatale della poesia è l’aver venduto in giro se stessa come un paramento da tabernacolo, il sacro, intoccabile vincolo tra l’uomo e il più alto dei suoi istinti, quello di creare.
Bardata da zitella spocchiosa, magniloquente e irritante, la poesia è dunque rimasta a letto col cicisbeo di turno, mentre tutti sotto al balcone se ne fregavano se ci tirava le cuoia. Ora, se nessun professore si rivolta nella tomba, quello che si sente è il bisogno di chiedere alla poesia di scendere dalla pianta. Non è più la stagione delle capriole, occorre un modo rapido ed efficace per sussurrarla alle orecchie di tutti. Non occorre il virtuosismo ma soltanto il buon gusto del semplice.
È questa la promessa di questi pochi, tra i tanti poeti in rete e non solo in rete.
Il proponimento non è un fine scaccolarsi poetico ma un coinvolgimento a destra e a manca, un’epidemia se vogliamo, un calcio nello stinco alla poesia di nicchia, una strizzata d’occhio a quella più sincera, nolente agli artefici, che stanno fuori dalle aule e dal circolo nobiliare.
Non è un programma da due soldi, bensì una sfida alle solite cantilene.
Non è avanguardia in tono minore e neanche il pasticcio ultimo di animi irrequieti, insofferenti a chi intima di starsene buoni e zitti.
Dateci un occhio, se vi pare e se questo libro vi sembra scontato, se la poesia vi sembra già sentita e la solfa nient’altro che un vociare di pene, emozioni irrisolte e malora, è perché anche voi, prima di leggere queste poesie, in qualche modo, ce l’avevate già, scritte dentro. Buona lettura a tutti.
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