Descrizione
Il carattere relativo della felicità varia a seconda delle culture e degli individui, i quali a loro volta ne sperimentano le diverse modalità in base alle situazioni in cui vengono a trovarsi nel corso della loro esistenza: così, un individuo può sentirsi felice dopo essere guarito da lunga e penosa malattia; un altro per aver finalmente trovato il lavoro a lungo desiderato; un altro ancora per aver portato a compimento un progetto intorno al quale ha speso gran parte delle sue energie per tanti anni etc.
Poi vi è il carattere imprevedibile della felicità e le sue diverse etimologie ci confermano la sua vicinanza con il concetto di fortuna o buona sorte: in tal modo, per un greco si dirà “buon demone”, per un cristiano “angelo custode”, per un laico “buona fortuna”.
In effetti sembra che non manchi mai lo zampino della fortuna nel fatto di essere felici, malgrado la felicità dipenda molto anche da ciò che siamo biologicamente, socialmente e culturalmente e dagli incontri che facciamo nel corso della nostra vita.
Tuttavia, ogni riflessione filosofica sulla felicità, unitamente ai contributi che oggi ci provengono dalle varie scienze, ci potrà tornare utile. Infatti, dal momento che tutti intuiscono che cos’è la felicità, in quanto talvolta sarà capitato ad essi di essere felici, proprio il fatto che la felicità appartiene all’ordine della casualità e trascorre via velocemente, induce a credere che essa sia più il frutto di un’illusione che della realtà. In verità, io ritengo che esista anche una felicità che si conquista nel corso di un’intera esistenza, attraverso gioie e dolori, successi e fallimenti.
Abbiamo usato, tagliando e cucendo, le parole dello stesso autore che ritroverete più esaustivamente nella premessa, per invogliarvi alla lettura del nostro libro. Questo è il modo di riflettere dell’autore di questo saggio, per il quale essere felici richiede impegno costante, sacrifici e un lungo esercizio, unitamente alla capacità di fronteggiare e aggirare le difficoltà.
Abbiamo predisposto una collana appositamente chiamata “Mito”, in cui proprio il mito assume una funzione propedeutica allo studio della filosofia, in modo che l’immaginazione si ponga al servizio del pensiero e il pensiero, a sua volta, ne riconosca la funzione da comprimario. Tale connubio costituisce il fondamento di quella letteratura che nella sua spontaneità e immediatezza alimenta e ispira il nostro rinnovato ruolo editoriale, spronandoci ad assumere questo ulteriore fardello di cui peraltro siamo tanto orgogliosi da volerne essere gli artefici.
Il nostro autore ci propone un modo di essere felici che ci induce alla riflessione e a sperare che almeno una volta possiamo esserlo anche noi, sia come fruitori di queste pagine, sia divenendone noi stessi attori e produttori.
Buona lettura!
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