Descrizione
La bandella, di Fabio Martini
Max Floris è un autore nuovo. Inedito al mille per mille. Non credo abbia cominciato a scrivere da molto, però, da quello che ho capito, le quindicimila ore di volo come pilota civile, credo che gli abbiano dato un bagaglio di cose da raccontare non usuale. Viaggiare, vedere altri luoghi, abitudini e costumi, aiuta ed apre la mente; se poi queste riflessioni si fanno anche all’interno di se stessi, è una continuazione dei viaggi geografici che diventano viaggi interiori e a volte ben più istruttivi.
Credo di poter dire a nome dell’autore, che raggiunti i sessanta anni – specie di quel tipo di anni – la necessità di mettere nero su bianco e ordinare tutto quel po’ po’ di vissuto sia normale, ancor più sentire il bisogno di raccontarlo per iscritto.
E lo racconta con velocità pratica quasi innata, in una scrittura di buon livello e dedita alla riflessione. Tempi lenti, tanto per intenderci. Ma tempi lenti con una loro valenza. “Le vite della vita” infatti, non è altro che una trasmigrazione dalla realtà alla novella, anzi alle novelle, che sono le esperienze di un buon settanta percento della vita. Periodi precisi che si sono susseguiti e che hai vissuto come tante vite diverse.
L’inedito, dal suo canto, cerca autori, inediti ovviamente, ai quali dare uno spazio editoriale e possano avere una opportunità, almeno, oppure anche di accasarsi, perché l’inedito ormai si può intendere come una grande famiglia nel vero senso della parola.
In quanto associazione, si è sempre tenuta lontana da l’idea di essere prima di tutto una casa editrice – pur facendolo in modo egregio – ma prima di tutto, invece, una associazione culturale letteraria; quindi da qui l’idea della grande famiglia, dove gli autori sono impegnati a vivere al plurale con gli altri scrittori, la grande famiglia.
Come in tutte le famiglie poi, qualcuno si sgancia, ma i numeri parlano con la realtà e l’inedito, per questo si sforza sempre di mantenere il suo ideale statutario: autori nuovi, sempre, e qualche ritorno dovuto, per non perdere l’indole innata del bastian contrario, che siamo un po’. Buona lettura a tutti.
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