Descrizione
“La Bandella” di Fabio Martini
Quando ricevemmo per la prima volta il manoscritto di Siria, intravedemmo una nota di incompiuto non tanto nello scritto, ma che dallo scritto emergeva: una volontà profonda di voler esserci per aiutare anche solo raccontando.
Vissuto quell’incidente: un incidente tra i tanti, qualcuno potrebbe obiettare, eppure no, tra i tanti che uscendone, per fortuna, ne diventava portavoce. Molti non ce l’hanno fatta e in questo sta la differenza, e per lei questo fu catartico, quasi una purificazione attraverso il raccoglimento. Per questo abbiamo chiamato riflessioni quello che qualcuno avrebbe chiamato romanzo vissuto.
Sapevamo che avremmo, come editori, corso il rischio di sembrare, chi sempre disposto ad accontentare una giovane penna fin troppo magnanimi. Invece non l’abbiamo neppure pensato. Quelle riflessioni rappresentavano la voce di chi era riuscito ad uscire da un inferno, per fortuna attorniata da parenti, che mai nemmeno un istante le hanno fatto mancare l’amore, un diritto, in quelle circostanze.
Due mesi di coma, altri 5 mesi di ospedale, svegliarsi paralizzata da capo a piedi a diciotto anni è un baratro dal quale solo un viso da dea greca e da portamento mediterraneo trinacrio e antico quasi, come Siria, ha avuto la lucidità di crederci, laddove qualunque vocina, anche la più fievole veniva trasformata in urlo in mezzo a quel deserto di disperazione, allora tutti quei bisbigli assordanti, li ha trasformati in protagonisti di una rinascita che dal bordo dell’abisso l’hanno spinta a tornare più grande e più bella di prima.
L’eterna mamma – loro non mancano mai, le mamme – il padre, il fidanzato, la mamma del fidanzato, i chirurghi, le infermiere, la fisioterapista Silvana, e tutti gli altri, che quando si rivolgevano a lei la chiamavano tesoro, amore, mai una parola in meno, che potesse farla sentire lontano dalla sua comunità. Questo ha fatto la differenza.
E noi, come casa editrice, in fondo, a distanza di ben sette anni, sette anni di una testimonianza nel cassetto, abbiamo pensato di dare, anche noi, il nostro contributo.
Un libro che permettesse a Siria di raccontarsi senza remore e porsi come testimone. Per noi un onore e un piacere letterario, per una letteratura a cui noi crediamo facendolo il nostro cavallo di battaglia sin dal primo momento. Chi dal fondo vuole emergere, lì siamo noi, a tendere un braccio, una mano, per la risalita dagli inferi qualunque essi siano a rappresentarsi.
Brava Siria per averci regalato questo momento così importante e costruttivo, di lettura, e di esserti aperta prima di tutto a noi.
Per il resto è vita di tutti i giorni. Viva l’inedito… e buona lettura a tutti.