Descrizione
Livia una bambina fragile, dal viso pallido. Nella prima parte del libro due genitori: Marcela e Constantin, ma leggendo scoprirete molto di più. La mamma poi deceduta, il papà che l’abbandona in orfanotrofio e da qui, tutta una serie di vicissitudini, fino all’approdo ad un nuovo istituto che sembra più sicuro. Altri protagonisti del romanzo, i genitori adottivi e la vita in famiglia, dove però la piccola Livia, non si sentirà mai veramente amata, anche se quegli anni difficili, la tempreranno fino a farle spiccare il volo una volta divenuta adulta e indipendente. Il libro racconta l’importanza dell’adozione, mostrando quanto sarebbe vitale l’amore e il legame tra una famiglia adottiva e un bambino che “nasce due volte”. L’intento dell’autrice oltre a sottolineare la sofferenza per l’abbandono è stato quello di cercare di recuperare, attraverso i ricordi, spesso frammentati, le radici delle proprie origini. Più che un’autobiografia, il libro vuole mettere in evidenza la sensibilità, la forza, il dolore vissuto sulla propria pelle che lascia il segno e provoca timori per un futuro incerto. Mostra anche una dignità quasi scomparsa e la solidarietà tra bambini, uniti da una comune sventura: quella dell’abbandono. Tutto questo, in un mondo che appare oramai lontano: una Romania, quella del dopo Ceausescu, dove tutto ha avuto inizio.
Il libro tenta di affrontare i quesiti esistenziali della vita, dal punto di vista di una bambina che non conosce nulla del mondo dei grandi e che dovrà affrontare dolori, difficoltà e dovrà percorrere molta strada per capire e imparare le regole della vita.
La nostra editrice, ha accolto il progetto dell’autrice con lucida attenzione al dettaglio. Crediamo nella narrazione fatta come la farebbe una bimba che racconta gli avvenimenti che le succedono intorno, con semplicità (questa è stata la volontà dell’autrice). Ed è proprio con quell’occhio che va letto. L’occhio di chi può immaginare la tristezza, l’abbandono, i traumi più complessi che una bimba e poi un’adolescente si trovano ad elaborare; uno dietro l’altro quasi in una nemesi sconosciuta.