Descrizione
Introduzione di Mirella Cassina
Monumenti sono i ricordi in noi fissamente conservati. Solide sedimentazioni di reminiscenze che talvolta ci attraversano sovvenendoci magicamente a noi stessi, ma che di noi, spesso, altro non riescono a restituirci che isolati e granitici fotogrammi.
Ne aspiriamo, talvolta annaspando, una più ampia visione, eppure, di quei monumenti creati dal tempo, non ne percepiamo che fisse sensazioni. Mattoni che appaiono volontariamente costituirci, nel bene o nel male; in bellezza o drammaticità.
Ma che succede quando da quel tempo li facciamo riaffiorare richiamando in noi la vivezza in loro sepolta? Quando permettiamo al passato di rifarsi vivo attraverso il tempo presente? Quando attraverso il tempo andiamo della loro struttura a sbriciolare l’incrollabilità? Allora non solo l’evento stabilito dalla mente e convenuto dalla memoria sgretola la sua statizzazione, ma della sua sacralità potrà restituire la commozione, il sentimento, percepito nel contesto di allora, potenziale di nuova percezione ora. Sotto l’involucro tessuto dalle trame della vita che pressantemente ci agisce vige eterna e vitale l’essenza dell’esistere.
Devo alla lettura di questi racconti, questi vividi quadri di vita, la riscoperta del piacere del rammemorare, che non è mai un semplice elenco di ricordi, né l’avere a che fare con i propri trascorsi, ma di ciò che ora mi é presente vivo dentro quel passato che in me nuovamente si trasforma in ciò che sono, libero di trasformarsi ancora in ciò che sarò.
L’opportunità che a tutti é data di riconquistare se stessi, come soggetti agenti e padroni della propria trama esistenziale; del proprio “Télos”. Buona lettura a tutti.
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