Descrizione
“La bandella” di Susanna Valpreda
Racconto o romanzo? Per lo scrittore la differenza non risiede solo nel numero di pagine e di battute. Scrivere un racconto non è più facile che scrivere un romanzo, perché ci sono meno personaggi e intrecci. Anzi, lo sviluppo della trama deve avvenire in poche pagine, bisogna dire tutto e soprattutto, far passare le emozioni che si vogliono trasmettere in poche, talvolta pochissime righe. E’ importante arrivare al finale, spesso inaspettato, in un crescendo di avvenimenti che si susseguono velocissimi, di dialoghi dinamici e di descrizioni essenziali. Non c’è posto per il superfluo, per il decorativo, per le lunghe descrizioni che fanno da contorno alle vicende. Non è banale, non si tratta di un viaggio con varie tappe intermedie, qui si arriva alla meta in un unico balzo emozionale.
Racconto o romanzo? Per il lettore di oggi che non ha il privilegio di avere tempo libero, ma si divide fra lavoro, famiglia, tragitti, commissioni e incombenze varie, la scelta può essere dettata proprio dalla lunghezza del testo. Nei brevissimi momenti che può ritagliare alla sua giornata, mentre fa colazione, sui mezzi pubblici, in sala d’attesa, in vasca da bagno o la sera prima di crollare esausto, la lettura di un romanzo, soprattutto se lungo qualche centinaio di pagine, può scoraggiare. In pochi minuti per volta di lettura si finisce per perdere il filo, dover tornare indietro e molto spesso, dopo aver tenuto lo stesso libro sul comodino per mesi e averlo iniziato decine di volte, si finisce per abbandonarlo.
Nell’epoca in cui i telefilm stanno sempre più spesso soppiantando i film nei gusti dei telespettatori che cercano un breve relax sul divano a fine giornata, il racconto viene in soccorso del lettore frustrato permettendogli di distrarsi dalla quotidianità e allo stesso tempo arrivare alla conclusione della storia in pochi minuti, giusto nel tragitto da casa al lavoro o prima di addormentarsi alla fine della giornata.