Descrizione
Un romanzo di vita, purtroppo quotidiana di molte donne, viene esplicitato con alcune varianti inedite. Dalla sequenza di atti violenti, alla rimanenza di quello che resta, se ne ricava un apocalittico quadro che assume una tragicità inaspettata. Uno scritto piuttosto crudo e diretto, libero dagli schemi della scrittura didascalica, si esprime in una scrittura spontanea che si porta dietro l’emotività dei momenti tragici spesso di un rapporto tossico dove il livello di paura raggiunge l’asticella del non più ritorno e la coppia scoppia. Un romanzo quasi vero dal sembrare vero ed è per questo che l’editrice ne ha raccolto il progetto. L’Inedito letterario con la collana SelfPortrait segue e attua le richieste dell’autore percorrendo con lo stesso l’empatico sostegno pari ad un tutor in completo appoggio ai desideri stessi richiesti. Aurora Lumié è riuscita sicuramente come donna ad immedesimarsi in un incubo talmente reale da sembrare averne vissuto parte e di quella donna ne parla in prima persona che potrebbe parerne protagonista stessa. Forse la storia di un’amica, di una vicina, di una parente, di un mondo vicino che troppo vicino sarebbe la porta di casa solo la chiave, doppione d’intuito e di empatia. Chissà che non si scopra in giro che tutto questo non sia solo un romanzo ma una vita vissuta, un porto di mare dove una nave, una piccola nave indifesa sia in qualche modo riuscita ad approdare sicura contro i venti contrari e le maree intermittenti e presenti. Un romanzo non romanzo, una storia vera e forse non vera sicuramente veritiera. Buona lettura a tutti e viva l’inedito letterario.