Descrizione
Introduzione di Maria Pellino
“Al mio incontro con Iris, mi ritrovai a rivivere come un’adolescente che palpita dei suoi silenzi. Uno sfiorarsi d’anima che ha radici indefinibili. Un’inquietudine ad ogni sguardo affannato che diviene eterno.”
Ho voluto, e dovuto, immortalare così le sensazioni del momento in cui conobbi Iris, in quanto sospinta da un aleggiare sottile sulle albe buie di giorni senza tempo. La visione che ho avuto di Iris è quella di un aquila che svetta tra cieli infiniti. Una ragazza – donna tra le donne – che, pregna di forza immanente, dona un cuore che sfiora le anime senza tregua.
Il suo sentire, si percepisce tra parole che tracciano nette un orizzonte infinito e lungimirante di nuova essenza, fresca e genuina, diretta, denudata di fronzoli e origami.
La sua poetica si staglia imperturbabile lungo una via casta e autentica che svela il tormento dell’essere in un’ottica risolutiva che è lo sguardo all’universo e al creato, all’amore come traccia di memoria intangibile del sé verso l’altro.
La poetica di Iris raccoglie la cruda realtà rendendola pacifica, conducendoci a redimere le nostre incertezze e a pungolare sui sonni più profondi.
Accudire la sua anima, quindi, è un richiamo che sento mio ed echeggia tra gli scogli di un identico mare.
L’Inedito Letterario, in alcuni di noi – me ovviamente – ne hanno colto le potenzialità e il senso, quando la nostra giovane poetessa, presente a Trezzo sull’Adda agli incontri de l’inedito con la cittadinanza, le ha lasciato uno spazio per declamare alcune sue poesie e da lì è nato un nuovo progetto, una nuova esperienza per la collana dei giovani de l’inedito denominata Generazionezeta.
Recensioni
Ancora non ci sono recensioni.