Descrizione
Prefazione di Maria Pellino
La veracità contraddistingue la vena poetica di Onofrio e gli è addosso come una veste infuocata, un vulcano che tramuta le parole apparentemente acerbe, in scintille che pullulano di passione. L’universo in cui questo poeta ci conduce è denso di immagini e colori intensi, dove è la donna ad assumere un ruolo di protagonista. Ella diviene un emblema di ispirazione, una musa alla quale tendere ogni emozione e rivolgere ogni gesto spontaneo.
La poesia stessa diviene carne femminea che trasuda fascino e dedizione ed è un continuo canto d’amore, una bramosia inesauribile di lei, suo fulcro, unica sua fonte di tormento e di eccitamento. Si percepisce dai versi l’interiorità di uomo che svela se stesso e il suo sentire profondo ed appassionato, attraverso una calata introspettiva nella sua anima, che lo porta a navigare quei mari incomprensibili e smossi dalla natura femminile.
La poesia di Onofrio è intima come un amplesso notturno, una perenne metafora del desiderio che lo sospinge verso gli intricati lidi di domande di senso mai banali, ma proprie della genuinità dell’essere.
L’amore stesso è donna col suo mondo infinito. Una dea da adorare, una identificazione della natura da ricercare tra cielo e terra e nei turbamenti dell’anima. Il pensiero di questo poeta è connaturato all’idea della donna come motore che lo spinge ad immergersi in riflessioni che richiamano connessioni spirituali con l’immensità cui si rapporta costantemente. Consiglio vivamente di immergersi nelle vie interiori di questo poeta! Buona lettura a tutti.
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