Descrizione
EDITORIALE DI FABIO MARTINI
Qui, il poeta, ha scelto di reagire contro il mondo e contro le ingiustizie morali; non una reazione qualsiasi come le altre, ma una forse più difficile, a volte condotta un po’ come si può e che qualcuno potrebbe definire sacrosanta, in quanto sacro e santo è l’obiettivo di liberare chiunque dall’ingiustizia, seppur priva di certezze e scandite dalle proprie lotte interiori, rischiando di rappresentarsi come in un rovinoso nulla di fatto umano. Non c’è gloria, non c’è nessuna alta onorificenza, tutti dimenticheranno ed egli resterà un’inutile vittima della sfrontatezza degli altri. In questo ribollire di incidenze, il cuore della sua poesia esplode. Passo dopo passo emerge l’insicurezza per un futuro incerto, per un passato sterile, a volte grasso ed un presente troppo arido di novità e comunque lento; la natura grezza diventa la sua sola compagna, non rassicura ed anzi, sembra accentrare le malignità umane in sé, il suo freddo intenso, la sua faccia di bronzo, il suo dolore tangibile si rivolge spesso ai monumenti epici di antico retaggio, che in continuazione pone a bersaglio. Ma questo sipario amaro andrebbe bene in qualsiasi epoca, così come le tante preghiere, quasi finali, alzate verso il cielo come obelischi. Una cosa ci lascia intendere il poeta: che la vita non fa morti soltanto sui campi di battaglia, ma uccide anche i vivi, uccide anche chi rimane e uccide chi non reagisce alle intemperie della sorte. Diciamo che Pasqualino Alessio Restivo è un poeta combattente degno del suo verso e disposto a liberarsi del peso che porta con sé. Diciamo che i pensieri si trasformano ciclicamente, poesia dopo poesia, in versi degni di un poeta militante. Col tempo, lo abbiamo inteso dalle precedenti silloge, emerge sempre più un poeta maturo e sensibile. Buona lettura a tutti e viva l’Inedito Letterario.