Descrizione
La Bandella di Fabio Martini
Questa opera non è solo un’ode alla poesia e all’arte pittorica, ma anche a quella grafica, che ideata, come in questo caso, dalla stessa artista, va a comprendere, come ad accompagnarli, quasi i versi uno per uno, letti e trasferiti in immagine.
Credo che L’Inedito Letterario con questo libro abbia aperto una breccia ulteriore nella cura al confezionamento dei suoi libri.
Non solo l’opera di Giuseppe Chiera, maturo poeta calabrese trapiantato da sempre nel bergamasco, la fa da padrone, con una poesia quanto mai evocativa di cui parlerò più avanti, ma proprio quell’accompagnamento a quattro mani con l’artista, pittrice, ceramista Laura Ermellini, anch’ella Bergamasca, completa fortemente la personalizzazione totale del volume sul tema “Eva” di cui alla copertina l’opera completa; un olio su tela che la dice lunga sulla capacità dell’artista e sulle sue potenzialità indiscutibili. Tanto è, che anche le sue idee, graficamente parlando, dimostrano il lavoro certosino che termina alla quarta di copertina.
Come editore sono felice e soddisfatto come non mai. L’augurio per il futuro che ambedue abbiano sempre più soddisfazioni nei rispettivi campi prediletti da sempre.
La poesia di Chiera poi, la conosco bene, in quanto fu proprio L’Inedito stesso che nel 2019 fece esordire il poeta con la silloge “Ombre riflesse” che segnò il piacevole e tormentato a volte, suo verso poetico. Ma oggi leggendolo ancor più maturo, il suo sublimato amare, lo ritrovo cresciuto.
La poesia e l’amore per tutte le cose che possono essere raccontate in versi, che non è solo composta di cose frivole a volte, o intense e profonde, ma l’insieme di tante piccolezze che danno una somma a tre zeri. La sua poesia non si limita alla camminata, che tra le frivolezze è una delle più carnali, non eccede, non tocca mai nel profondo restando assorbito da una vereconda contemplazione, quasi a non voler sporcare le immagini in cui scrive costantemente.
È, la sua, una visione romantica, poetica, a volte fuori dalle tendenze di moda, ma sempre onesta. Infatti, l’autore ne abusa scientemente, di questa apparente semplicità sino a farne anche preghiera e lo ribadisce con convinzione. Vuol dire che niente nasce per caso. Che forse qualcosa sta già scritto da qualche parte, tra le righe delle passioni, vissute, riviste, studiate dando forma ai versi. La sua poesia è laboratorio, non solo di scrittura, ma di sogni misti a gloria. Chiera sa plasmare l’animo e lo sa far parlare in versi efficaci e intensi allo stesso tempo.