Descrizione
INTRODUZIONE DELL’AUTORE
Questo lavoro è nato dal mio fermo desiderio di approfondire la conoscenza delle origini del nostro Comune nei suoi molteplici aspetti: dall’attualità, alla storia, dalle tradizioni, agli usi e costumi, dalle notizie ecclesiastiche, agli edifici destinati a chiese, monasteri, badie e prepositure.
Per molto tempo, all’epoca in cui frequentavo la facoltà di Architettura presso l’Università degli studi di Roma la Sapienza, mi sono dedicato a consultare documenti e libri, che più o meno diffusamente parlano del Comune di San Giuliano di Puglia, conservati in Roma presso la Biblioteca Nazionale Centrale Vittorio Emanuele II e presso la Biblioteca della Pontificia Università Lateranense, ove ho trovato una molteplicità di testi, notizie e documenti scritti, specialmente in latino ed in volgare italiano, nella cui traduzione mi hanno aiutato diversi amici.
Le ricerche sono poi proseguite nel Molise presso la Biblioteca Provinciale Pasquale Albino, L’Archivio di Stato di Campobasso e l’Amministrazione Comunale di S. Giuliano di Puglia. Ricercando, inoltre, attraverso privati cittadini, testi, foto, ritagli di giornali e pubblicazioni che parlano della nostra realtà.
Ho scelto come titolo del libro “Storia e civiltà del Comune di San Giuliano di Puglia”, per fare il più possibile un’opera completa, integrando il lavoro con illustrazioni grafiche e disegni.
Diversi sono gli autori che hanno dedicato pagine a stampa sul Comune di San Giuliano di Puglia tra cui: Monsignor Giovanni Andrea Tria, vescovo di Larino nell’anno 1744; Raffaele Pappone nell’anno 1872; Nunzio De Rensis nell’anno 1904; G. Masciotta nell’anno 1914; Giacomo Migliorini nell’anno 1968; Donato Del Galdo nell’anno 1973; Don Michele Sebastiano nell’anno 1982 e Nicola Vecere nell’anno 1990. Giustiniano Pappone nel 2006. Molti brani sono stati trascritti integralmente con gli errori di grammatica e di sintassi, così come sono stati scritti dagli autori. Ringrazio gentilmente tutti coloro che mi hanno aiutato nel lavoro. Doverosamente, quanto è descritto nel presente libro è riferito a fatti, fotografie, illustrazioni, grafici ed eventi che riguardano il comune di San Giuliano di Puglia in Provincia di Campobasso, nella Regione Molise.
PREMESSA DELL’AUTORE
Il comune di San Giuliano di Puglia deve probabilmente il proprio nome alla Chiesa Madre, dedicata al Santo Giuliano Martire di Sora. Il suo nome primitivo é “Sancti Iuliani in Apulia” come si riscontra in vari documenti tra cui nell’istrumento del 17 dicembre 1685 del notaio apostolico don Vincenzo Stafferini di Orsara in Troia. (1).
Con l’avvento dei longobardi nel 976 si sa con certezza che il nome del castello era “Sancto Iuliano”. Dall’istrumento del 17 agosto 1550 del notaio Giovanni Antonio De Cicciariis di Campobasso, si evince con certezza che il nome era “Sancto Juliani de Puglia”.
Successivamente quando il territorio del comune fù assegnato alla regione capitanata, è denominato ”Sancto Juliani de Capitanata“, ed oggi pur essendo il territorio incluso nella regione Molise è chiamato “San Giuliano di Puglia“.
Prima di iniziare a parlare della storia e della documentazione certa, vorrei inquadrare seppur brevemente degli eventi che sono stati citati da molti storici. Nessuno degli antichi storici parla della fondazione del Comune di San Giuliano di Puglia, né di quella degli altri paesi limitrofi. Essi si limitano a ricordarla indirettamente nelle narrazioni. Leggiamo in maniera sparsa alcune note che ritroveremo nella bibliografia in calce al volume.
Giuliano è di origini remote, come può desumersi dalla lettura di Leone Ostiene, il quale trattando del Monastero di S.Eustacchio nella Cronaca Cassinese afferma che questo era stato costruito (prope Castellum S.Iuliani). La tradizione, che il dileggio ha conservato l’epiteto di Saracini a’ suoi abitanti, ne fa inchini a credere esservi tenuto da quegli arabi in tempo delle loro scorrerie sull’Italia meridionale. Non ho conoscenza se vi siano degli scritti sulle origini del Comune di San Giuliano di Puglia; i brevi accenni che seguiranno li ho tratti dalle notizie pervenute a noi dai nostri padri e dai nostri nonni”.
La storiografia che si riferisce alle origini non si fonda su testimonianze antiche, ma soltanto su tradizione orale e se pure ci fosse stata qualche fonte storica in passato questa è andata perduta con l’incendio del Municipio nel 1931. Molti ancora oggi tramandano che il villaggio di S. Giuliano esisteva già al tempo della discesa di Annibale in Italia.
Le invasioni barbariche, da Costantino in poi, costituirono il pericolo più grave per l’Impero Romano d’Occidente e allorquando nel III e IV secolo, i Goti prima e i Vandali dopo percorsero tutta l’Italia prendendo ed assassinando e gli abitanti dei villaggi, abbandonarono le loro abitazioni e si rifugiarono sulle colline e nei luoghi più inaccessibili e qui molti, sentendosi più sicuri vi rimasero, costruendo rocche, castelli e piccoli villaggi.
Ma ben presto le invasioni barbariche cambiarono aspetto, non erano più semplici scorrerie condotte a scopo di saccheggio o per chiedere elargizioni, ma si mutarono in vere e proprie spedizioni militari per la conquista di territori con l’imposizione di leggi, usanze e consuetudini dei Germani, che il rapporto era essenzialmente tra i vari individui costituito dal legame di parentela della famiglia o “fara“ e da questo deversi supporre la derivazione di una parte di territorio in agro di San Giuliano ancora oggi con la denominazione di “Fara degli Angeli“ vicino al fiume Fortore nella quale ancora oggi vi sono rinvenimenti di oggetti e monete e cocchi di terra cotta che lasciano supporre ad un insediamento di qualche tribù .
Cosa nota è che San Giuliano esisteva già all’epoca del dominio dei Longobardi essendo citato in diversi documenti e diplomi di fondazioni monastiche concesse dai Principi Longobardi ai monaci Benedettini. Sotto Agilulfo è occupata buona parte dell’Italia meridionale e fu fondato il famoso Ducato di Benevento.
I vari duchi succedutisi nel Ducato di Benevento invasero i territori pugliesi a danno dei Bizantini. I territori della Puglia dell’VIII secolo ed in maniera speciale la parte denominata “Capitanata “epoca in cui era compresa anche la terra di S. Giuliano divennero il punto di scontro delle diverse forze in conflitto tra loro, quali i Bizantini, i Longobardi e le scorrerie dei Saraceni, i quali razziavano i raccolti dei campi, il bestiame seminando ovunque spavento e rovina. Si tramanda ancora oggi nella traduzione orale del popolo che racconta che per molto tempo i territori di S. Giuliano furono posseduti dai Saraceni e da qui ancora oggi in uso nella popolazione dei comuni limitrofi dare ai cittadini di S. Giuliano l’appellativo di “Saraceni”.
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