Descrizione
INTRODUZIONE ALL’OPERA
Il drabble è una piccola opera narrativa della lunghezza di cento parole, la cui peculiarità risiede proprio nella sua brevità, entro la quale l’autore deve riuscire a dimostrare la propria abilità di esprimere le proprie idee in uno spazio estremamente ristretto. Il concetto di drabble trae le sue origini dal Monty Python’s Big Red Book, nel quale il termine veniva utilizzato per identificare una gara letteraria che sarebbe stata vinta dal primo autore in grado di concludere un racconto. Il formato di cento parole fu in seguito codificato negli anni ottanta dalla Science Fiction Society dell’Università di Birmingham.
Tra gli autori più illustri che hanno usato questa forma letteraria si possono citare: Brian Aldiss, Gene Wolfe e Lois McMaster Bujold.
A dispetto di quanto si possa credere, un drabble non è facile da scrivere: occorrono padronanza della lingua, originalità, oculatezza, capacità di sintesi, una revisione maniacale per dare luogo a qualcosa di buono, se non eccellente. Spesso si pensa che per uno scrittore scrivere un buon drabble sia cosa naturale. Non è così. Nell’ambito dei nostri autori e degli appassionati, abbiamo costatato che è facile che molti neppure si propongano, ma che una piccola parte aderisca specie tra i poeti, intravvedendo questa tecnica, come una facile trasposizione dalla poesia di tipo narrativo alla prosa poetica. Tale risultato a volte è condivisibile, a volte no.
È la prima volta che l’inedito, come attività ludiche dell’Associazione Letteraria sceglie di affrontare questa tipologia come in precedenza, nella poesia, ha affrontato, per esempio, l’haiku o, non a caso, la poesia narrativa.