Descrizione
“L’introduzione” di Fabio Martini
Una poesia quasi epico moderna, che avvolge il lettore in una musica immensa, un inno alle intemperie della vita, un mondo diretto, visto e raccontato in modo frontale. La poetessa non ne scansa una. Parte dall’ACIDO dei giorni duri, degli avvenimenti, quelli negativi, li comprime in ventuno liriche impenetrabilmente narrative – a volte impossibili a intendersi – ma che se ne scopri la chiave, tutto cade in un effetto domino, e di punto in bianco tutto diviene chiaro; perché è il contenuto che ne mostra la cifra e tale valenza sta nella nostra sapienza, nel nostro saper intendere e scardinare il reale e rimanerne – seppur consapevolmente – incantati; come bimbi davanti al temporale di cui poi, da grandi, ne temiamo la potenza, ma che nel rispetto ripara sempre amore.
E poi v’è il BASICO. Dopo il buio silenzio dei pianti acidi della stessa identica vita di cui sopra, concatenano altre diciannove poesie e l’estenuante salita diventa viatico e sentiero mite a volte, lento, ad immaginare quello che passa per la poetica dell’autrice e siamo avvolti in un aliseo costante di citazioni sottese, raccolte e custodite appositamente nascoste e che solo pochi possano intender, se v’è da intendere.
E allora? E allora in fondo, quasi fosse un Nirvana al fine di questo backgammon tra yin e yang che è la nostra – poiché nessuno si senta escluso – battaglia; tra un Michelangelo, un richiamo a Pessoa, un bacio all’amica, l’incombente Dylan Thomas e un san Paolo caduto da cavallo nell’infinito Caravaggio e un nascosto passero solitario, si arriva, dopo lungo viaggio, tra i sentieri della chimica come metafora della vita, al NEUTRO; la sospensione del giudizio, e quel viaggio che forse ad alcuni parrebbe finito, dopo un intenso respiro a pieni polmoni alle rive del piccolo lago di Pediluco, a raccoglier le forze avremo anche posto per ricominciare a vivere – nel vero senso della parola – nel bilanciamento dei residui chimici con quell’unica breve poesia a terminar il cerchio.
Grazie a Vittoria De Mutiis, poetessa della sostanza e di questo viaggio nei sensi, nell’essenzialità del verso come ordine necessario, risposta dell’individuo ai suoi archetipi, nel regalo di questa raccolta di con-versi e ri-versi, eppur sempre, profondamente… versi.