Descrizione
LA BANDELLA DI FABIO MARTINI
Le poesie che fanno parte di questa prima raccolta dell’autore Pierluca La Rosa, sono evidentemente un inno alla poesia crepuscolare. Tale corrente artistica, non fu un vero e proprio movimento, ma una comunanza di stile e di intenti. I giovani crepuscolari si rappresentano come intellettuali che nella loro debolezza sociale desiderano voltare le spalle alla società. Dalla sfiducia del proprio ruolo nasce la strategia di abbassamento del tono, dello stile, dei temi. La metafora del crepuscolo voleva indicare una situazione di spegnimento, dove predominavano i toni tenui e smorzati, di quei poeti che non avevano emozioni particolari da cantare, se non la vaga malinconia. Il termine “crepuscolare” cominciò così ad essere usato dalla critica per delineare quel gruppo di poeti che, pur non costituendo una vera scuola, si trovavano concordi nelle scelte tematiche e linguistiche e che, soprattutto, rifiutavano qualsiasi forma di poesia eroica o sublime. Tale metafora sta ad indicare la fine di un’ideale parabola della poesia italiana, che si spegne in un mite e lunghissimo crepuscolo. Gli aspetti, privi di ogni ornamento e liberi dal peso della tradizione, sono accomunati dal bisogno di compianto e di confessione, dal rimpianto per i valori tradizionali persi e da una perenne insoddisfazione che non si sfoga in ribellione ma cerca solamente tranquilli angoli del mondo e luoghi conosciuti dell’anima in cui rifugiarsi. A questi contenuti corrisponde una coerente scelta linguistica. I crepuscolari tendono a ridurre la poesia a prosa e cercano un verso che, pur mantenendo il ritmo poetico, rompa con la metrica tradizionale e rimanga nell’ambito della prosa. Questo desiderio di un linguaggio prosastico e privo di ogni forma aulica e classicistica conduce alla piena affermazione del verso libero. Tali caratteristiche si riconoscono nel nostro poeta a cui L’Inedito è lieto aver dato spazio. Buona lettura a tutti e complimenti al nostro nuovo autore siciliano.