Descrizione
LA BANDELLA di Fabio Martini
Gli haiku sono una delle più semplici e sincere forme di poesia giapponese. Sono componimenti nati nel diciassettesimo secolo, formati da tre versi. Da quando sono state fatte le prime traduzioni di haiku in occidente a questo genere poetico si sono affezionati alcuni dei più grandi scrittori del Novecento, da Rainer Maria Rikle a Paul Eluard. In Italia, si avvicinarono agli haiku alcuni poeti che hanno abbracciato la corrente dell’ermetismo, come Ungaretti e Quasimodo.
Gli haiku sono poesie che non sembrano poesie e sono aforismi che non sono aforismi, sono un mucchio di parole in cui ha più peso il non detto rispetto a quello che viene detto. Sono componimenti dell’anima, che raccontano le emozioni delle stagioni, della precarietà dell’uomo e della magia della quotidianità.
L’haiku e il sillogismo stesso, incarnano, a ben vedere, la doppia condizione della vita, che, per mantenersi, deve riuscire sia a rinnovarsi sia ad innovarsi. Se il rinnovamento esprime la riproduzione dei cicli vitali, l’innovazione deve realizzare quelle trasformazioni che permettono alla vita di affrontare e superare quei mutamenti dell’ambiente che ostacolano, oppure rendono impossibili, o inefficaci, i processi ciclici di rinnovamento.
L’innovazione è, quindi, la capacità della vita di far emergere, di produrre, soluzioni vitali nuove. In fondo, l’haiku, l’arte, ed ogni scoperta scientifica rappresentano tutte quelle rivoluzioni che vanno oltre le vecchie forme e i vecchi schemi, divenuti incapaci di garantire la sopravvivenza della vita. La vita sopravvive soltanto facendosi opera d’arte di sé stessa.
Poiché nell’uomo, a causa della sua specificità, il bisogno vitale di sopravvivere coinvolge la coscienza, egli, ha, talvolta, necessità di rendere più complessa la propria esperienza; deve, cioè, riuscire ad andare oltre sé stesso verso una nuova e diversa coscienza, più ricca ed affettivamente pregnante. Questo elemento di novità, mai privo di armonia, costituisce quella fascinazione che pervade e contraddistingue l’haiku da ogni altra opera d’arte poetica.
L’Inedito Letterario dopo l’antologia di haiku “Trabocca nel loto la giovane rosa”, esce oggi con una haijin di tutto rispetto. Marta Sansavini è una voce appassionata del mondo haiku italiano. Le traduzioni in inglese sono di Mariano Grossi.
Buona lettura a tutti gli appassionati e i curiosi di questa straordinaria disciplina.