Descrizione
La Bandella di Fabio Martini
Una raccolta di racconti sorprendente, con una scrittura efficace. Questa di Natalina Di Legge è un’opera che ritengo interessante. La scrittura come dicevo efficace, lo è per sua semplicità, prima di tutto, non dotta magari, ma pulita, veloce, d’impatto. A volte le storie diventano vagamente didascaliche, ma è caratteristica della scrittrice regalarci angoli e anfratti di immagini desiderose di connotarsi. I motivi di scrittura invece, i temi espressi, sono temi antichi a volte, legati alla memoria, non solo dell’autrice, ma alla memoria collettiva. Il Molise terra di nascita, Porto Cannone nello specifico, nel pieno di quei monti che non sono monti ma alte colline, a volte irte, a volte tonde e dolci, di verde e terra e mare, quello stralcio di pochi chilometri sotto l’egida di Termoli. Quindi, l’emigrante, figura iconica delle terre del sud, la Germania, esperienza vissuta, e la storia nel suo insieme, da quella personale e parentale, con campagne, case di pietra come nella copertina, visi contadini amati e amorevoli, a modo loro istruiti più di chissà quali altri, della vita e della morte; saggi a prescindere. Sino alla storia dentro ai monumenti storici, castelli e case nobili divenuti qui luoghi in cui convogliare avvenimenti di misteri e curiosità. Infine l’amore dell’autrice per la scrittura e per la riflessione; magari non filosofica, ma umana. Penso, e non parlo solo come editore, che questo libro di racconti sia un piccolo patrimonio, non solo dell’autrice con tanto di soddisfazione personale, ma anche patrimonio collettivo, per i temi così naturali e nostri, così italiani, senza mai cadere nel retorico, nell’eccesso di amore condito, ma pratico, come le stagioni della coltivazione, o i rumori del bestiame che cammina i tratturi recandosi al mare… Un brava, quindi, in questa sua prima, di Natalina Di Legge e buona lettura a tutti.