Descrizione
EDITORIALE DI FABIO MARTINI
Quello di Aurora Coppola è, come sempre d’altronde, un romanzo da non perdere. Diciamo meglio. Si tratta di un monologo completo e perfetto dove una donna è protagonista di sé stessa e del suo quasi diario dove racconta, o ricorda, le sue disavventure, ma con l’occhio positivo, autoflagellante e onesto, in una stesura senza sconti.
Luna, è la protagonista di questo libro, che chiude, per il momento, la trilogia iniziata con Dina, quindi Celeste ed ora appunto Luna. Tre donne per tre vite completamente diverse dove la donna è una protagonista assoluta. Non una donna militante e femminista ma una donna normale, con le sue volontà, la sua consapevolezza ed i suoi errori in un mondo, quello di oggi.
Si sa che la donna, nel mondo maschile e machista, come dicono in Spagna, deve fare tre volte più fatica di un uomo, dovunque. Il mondo del lavoro, quasi un’anticamera dell’inferno, e poi a casa, i figli, la scuola e gli asili e poi i caratteri dei figli, e così via, la clonazione che nella prole femminile si rimanifesta uguale e identica nel percorso eterno; da quando la mela famosa è diventata il simbolo del suo errore massimo: partorirai con dolore e tutti gli altri anatemi vari.
Anche Luna, racconta di una donna, figlia, alle prese con le sue libertà più o meno raggiunte o mai raggiunte contemporaneamente.
La scrittura di Aurora è lineare, veloce, si fa leggere facilmente, si fa amare e ti immerge nei personaggi quasi a vederli immaginati dalla tua mente.
Come sempre è cruda. Infatti chi inizia a leggere non pensi ad un’opera frivola, non un romanzo rosa, ma una profonda rilettura in una quasi letteratura inglese della fine dell’800.
Non a caso si svolge per buona parte a Londra, e Londra è presente, con il suo grigio bigio, il suo mondo eclettico, quasi stravagante e irriverente ma allineata più che mai. I giovani disposti a tutto rivolti all’ambizione come tanti soldatini pronti però a trasformarsi, fuori da quell’ambiente da caserma sistemica, fino alle sbronze notturne ed alla movida estrema. Mi direte, da tutte le parti è così, e risponderò ma lì è molto più esplicito tutto questo.
Non voglio dirvi nulla e quasi ci sto girando intorno ma leggetelo perché è una lettura scorrevole e drammatica allo stesso modo.
Una delle nostre penne più interessanti. Per L’Inedito non è una novità. E che possa essere anche l’anticamera, per chi non li avesse già letti, per leggere anche Dina e Celeste. Buona lettura a tutti e viva L’Inedito Letterario.